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Save the Artistic Heritage: l’opera d’arte è in prestito? Arriva il suo alter ego digitale

Alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, fino al 30 settembre, il Cristo risorto di Marco Basaiti, in prestito a Torino, sarà sostituito da una copia digitale su monitor riprodotta in serie limitata, numerata e certificata, in scala 1:1.  Roma - In prestito per impreziosire una delle tante mostre in giro per il Belpaese o per il mondo? Niente paura. L'opera d'arte, dipinto, affresco, olio o tempera che sia, sarà sostituita da una sua copia digitale perfetta e altrettanto attranete. E i proventi, almeno in parte, andranno al museo o all'istituzione proprietari dell'opera per la sua conservazione e manutenzione. E' il progetto innovativo e molto attuale, vista la frequenza dei prestiti che impoveriscono i musei ma rendono possibili le tante mostre in programmazione in tutto il mondo, ideato e organizzato da Save the Artistic Heritage, una no profit nata con intenti di valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La prima iniziativa messa in atto è l'esposizione all’interno della Collezione Permanente della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, fino al 30 settembre 2018,  del Cristo risorto di Marco Basaiti in sostituzione dell’originale attualmente in prestito alla mostra RESTITUZIONI 2018 Tesori d’arte restaurati – Intesa San Paolo organizzata presso La Venaria Reale di Torino.  Per la prima volta, quindi, chi visiterà la collezione, non troverà al posto dell'opera in prestito un cartello di spiegazioni per l'assenza dell'opera d'arte originale, una tempera e olio su tavola di medio formato (h. 106 x b. 69 cm) dipinta tra il 1490 e il 1510, donata all’Ambrosiana dal nobile collezionista Giovanni Edoardo De Pecis nel 1827 e normalmente visibile nella seconda sala della Pinacoteca, ma il suo alter ego digitale, un DAW® – Digital Art Work, una copia digitale su monitor riprodotta in serie limitata, numerata e certificata, in scala 1:1 in tutto e per tutto fedele all’originale, realizzata dalla startup Cinello in accordo con la Veneranda Biblioteca Ambrosiana utilizzando un’innovativa tecnologia brevettata. L'iniziativa si inserisce in un più ampio quadro di valorizzazione del patrimonio della Veneranda Biblioteca Ambrosiana. In particolare, grazie all’accordo di collaborazione stipulato da Cinello con alcuni dei più importanti musei italiani – tra cui la Veneranda Biblioteca Ambrosiana – con il benestare del MiBAC, Ministero dei beni e delle attività culturali, è stata ideata da Save the Artistic Heritage con l'obiettivo di far circolare ed esporre in formato digitale, con finalità educative e divulgative, quei capolavori “inamovibili” del nostro patrimonio. Parte dei profitti finiranno alla valorizzazione del patrimonio: la metà dei ricavi netti provenienti dalla circolazione o dalla vendita dei DAW® andrà ai musei possessori dei diritti degli originali – in questo caso alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana – aiutando i musei e gli istituti partner a conservare nel miglior modo possibile e a valorizzare l’inestimabile patrimonio di cui sono custodi. {igallery id=1335|cid=1112|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0}   ...

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